Il progetto CdCI – Carta della Cultura Industriale ha per oggetto di intervento la realtà delle architetture industriali nel Lazio in funzione da almeno cinquant’anni e il patrimonio iconografico e documentario legato alla loro storia. Intende sperimentare un modello innovativo di valorizzazione, gestione e fruizione di un patrimonio culturale diffuso, nello specifico quello delle architetture industriali, attraverso un percorso di storytelling realizzato da una piattaforma digitale che lo renda disponibile, secondo diverse modalità interattive, per la fruizione dei cittadini e di altri stakeholders. Su tale patrimonio materiale e immateriale il progetto interviene sperimentando tecnologie della cultura innovative (Deliverables), mirate alla valorizzazione di questi luoghi culturali non convenzionali e alla loro fruizione da parte della collettività, in sinergia con chi gestisce il bene e con ricadute positive su tutti gli attori del progetto.
Le attività di progetto hanno coinvolto tre Organismi di Ricerca del Centro di Eccellenza DTC Lazio (Roma Tre; Roma Tor Vergata; CNR), un Luogo della cultura (Archivio Centrale dello Stato) e un’impresa avente sede legale in Lazio (ITLogix).
Il progetto si è mosso a partire dalla definizione, in accordo con l’Archivio Centrale dello Stato, dei due casi di studio oggetto della ricerca, appartenenti a filiere produttive distinte: azienda 1 (filiera agro alimentare); azienda 2 (filiera chimico farmaceutica). Tale scelta è avvenuta all’interno di una rosa ristretta di stabilimenti che si erano resi disponibili e che erano stati giudicati rilevanti per morfologia architettonica, per consistenza archivistica e per contesto micro e macro territoriale.
Il progetto ha realizzato un protocollo critico-conoscitivo finalizzato a ordinare la documentazione storica reperita sui due stabilimenti e a parametrarne la rilevanza culturale, in modo da attribuire loro un bollino di merito architettonico Landmark Factory Building (LFB). Tale protocollo è stato concepito per essere applicato a tutti gli stabilimenti produttivi del 2° dopoguerra attivi su territorio nazionale, per redigere un atlante di merito dell’architettura industriale e cominciarne la valorizzazione e la tutela.
Le due aziende coinvolte nel progetto, entrambe del territorio pontino, sono lo Stabilimento farmaceutico AENOVA Group (ex Pfizer Italiana), con sede a Borgo San Michele, e la Malteria SAPLO (ex Tirrena), con sede a Pomezia.