Lo stabilimento della Malteria Tirrena, società compresa nella holding maltaria S.A.P.L.O. (Società Anonima Produzione e Lavorazione Orzo), è stato realizzato a Pomezia nel 1965 e finanziato con i fondi della Cassa del Mezzogiorno. Autore è l’architetto Alberto Sisto Molinari, al tempo assistente di Maurizio Sacripanti all’Università degli Studi di Roma La Sapienza.
Il progetto della fabbrica viene organizzato per blocchi funzionali: si distinguono la torre di lavorazione, dove avvengono la calibratura e la pulitura dell’orzo, e il blocco dei cinquantatré silos in cemento. Nella parte posteriore sono presenti le vasche di macero per la bagnatura dell’orzo e le quattro strade di germinazione in cui il chicco, attraverso un sistema di movimentazione e aerazione, viene fatto germinare. Il processo si conclude con l’asciugatura dell’orzo negli essiccatoi. Terminano l’impianto la caldaia con la ciminiera (oggi demolita) e la palazzina degli uffici prospiciente via Naro, che ospita diversi appartamenti per il monitoraggio continuo del ciclo produttivo.
A partire dagli anni Settanta si sono susseguite varie trasformazioni: vengono realizzati altri sedici silos in cemento nella parte posteriore con una cabina vetrata di regia in sommità (poi demolita), tre vasche di macero, due strade di germinazione e un essiccatoio. Successivamente l’impianto è stato arricchito con scale antincendio esterne (poi sostituite), dieci silos in metallo nella parte posteriore e altri dieci silos in metallo nel lotto adiacente. Nel 2021 sono stati realizzati altri tre silos.
Analisi dello stabilimento secondo il protocollo critico-analitico del Landmark Factory Building