Mer, 8 Gennaio

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Malteria S.A.P.L.O.

Lo stabilimento della Malteria Tirrena S.p.A. è stato realizzato a Pomezia nel 1965 nella zona industriale in via Naro ai margini nordorientali della città. L’edificio è l’esito di una progettazione integrata tra l’esperienza della Società Anonima Produzione e Lavorazione Orzo (S.A.P.L.O.) e una conoscenza tecnologica e impiantistica di marca tedesca. La S.A.P.L.O. è una holding maltaria guidata da Birra Peroni e già attiva, al momento della fondazione della nuova società, con gli stabilimenti delle Malterie Atesine a Vilpiano (BZ) e della Malteria Adriatica a Porto Marghera (VE). 

La sua costruzione segna un punto di svolta nella storia aziendale. Da un lato la posizione baricentrica permette un rapido approvvigionamento degli impianti di Birra Peroni a Livorno, Roma e Napoli; dall’altro l’intercettazione dei fondi della Cassa per il Mezzogiorno – Pomezia è l’ultimo comune laziale ad essere compreso nell’area di finanziamento – la inscrive nello sviluppo economico del centro-sud Italia che proprio nel periodo 1950-1970 garantisce un’espansione della produttività nazionale e favorisce la nascita di numerosi distretti industriali che trasformano radicalmente il territorio nazionale e di cui l’area pontina costituisce uno dei casi più interessanti. 

È proprio nel rapporto con il territorio che caratterizza la storia della Malteria. Il preciso obiettivo di affrancarsi dalla dipendenza di orzo straniero favorisce un'ampia ricerca con l’Istituto Nazionale di Genetica per la Cerealicoltura “Nazareno Strampelli” di Roma e Rieti che si traduce nei campi sperimentali di orzo distico realizzati a Pomezia e nelle aree limitrofe. La diffusione di tale coltura e la rete di agricoltori che la stessa società sponsorizza nella fascia centrale del Paese favoriscono un rifornimento costante di materia prima di ottima qualità e permette di fronteggiare il mercato maltario dalla concorrenza centro europea (Belgio, Francia, Germania) e est europea (Polonia, Cecoslovacchia). Questa scelta è alla base delle diverse espansioni che l’edificio subisce nel giro di pochi anni per far fronte alla continua domanda di malto per via della crescente diffusione della cultura birraia in Italia nel secondo Novecento.

Ad oggi lo stabilimento è l'unico sopravvissuto della S.A.P.L.O. (con cui la stessa società è denominata dal 1984) e produce malto da birra principalmente per Birra Peroni.

Dati generali

Indirizzo:
Via Naro 39 - Pomezia(Roma)
Data fondazione:
21-09-1962
Storico denominazioni:
Malteria Tirrena S.p.A. (dal 21-09-1962)
Malteria S.A.P.L.O. S.p.A. (dal 03-08-1984)
Protagonisti:
Molinari, Alberto Sisto, Architetto (dal 01-09-1962 - 03-07-1974)
Progettazione Architettonica
Seeger, Ditta (dal 14-09-1962 - 16-09-1975)
Impresa di Costruzioni
Malteria Tirrena S.p.A. / S.A.P.L.O. S.p.A. (dal 21-09-1962 - Oggi)
Proprietario
Merlino, Linceo (dal 21-09-1962 - 01-07-1985)
Amministratore delegato Malteria Tirrena S.p.A./S.A.P.L.O. S.p.A.
Zucconi, Giuseppe (dal 21-09-1962 - 01-01-1984)
Direttore Tecnico S.A.P.L.O. S.p.A.
Leone, Fulvio, Ingegnere (dal 20-03-1963 - 21-07-1963)
Stabilimento originario
Pesci, Corrado, Impresa (dal 21-05-1963 - 30-09-1966)
Stabilimento originario
SOCAMA, Ditta (dal 30-07-1964 - 27-09-1988)
Impresa impianti per il trasporto di orzo e malto e per le prepuliture di orzo
Calini, Leo, Ingegnere (dal 11-05-1966 - 06-06-1966)
Collaudo stabilimento originario
S.P.E.I.S., Impresa (dal 31-10-1970 - 30-06-1975)
Impresa di Costruzioni
Cesarei, Aldo, Ingegnere (dal 10-05-1977 - 10-06-1977)
Collaudo ampliamento stabilimento
Racheli, Alberto Maria, Architetto (dal 26-05-1987 - 30-08-1995)
Progettista

Produzione

Lo stabilimento produce principalmente malto per birra usando diverse qualità di orzo distico. Questa particolare tipologia di cereale è risultata, dopo un'ampia sperimentazione avviata dalla stessa S.A.P.L.O. fin dagli anni Cinquanta in diverse aree del paese, come quella ideale per il processo di maltazione. Inoltre, vengono prodotti anche sfarinati di scarto per mangimi zootecnici. La società inoltre è anche banca sementiera poiché, grazie alle analisi del proprio laboratorio chimico, è in grado di fornire alla propria rete di agricoltori i semi più indicati per una materia prima di qualità. 

Architettura

Interventi:
Ampliamento(01-10-1971)

L’ampliamento, realizzato in due fasi ma parte di un unico progetto, è composto da una torre di sedici silos in cemento, alta 50 m, per il deposito di orzo con una cabina vetrata in sommità per il controllo dello smistamento del prodotto. Tra la nuova torre e il blocco originario dei silos viene realizzato un silos metallico di deposito (ora demolito) di 26560 quintali.

Inoltre, sono realizzati un blocco per altre vasche di macero, un blocco per il terzo essiccatoio e infine un blocco per due ulteriori strade di germogliazione. Tutti i fabbricati sono costruiti in continuità con i rispettivi reparti già in funzione.

Completano l’ampliamento anche nuovi depositi per 200 mq coperti e un nuovo impianto per la depurazione dei liquami (dopo un'iniziale installazione di un impianto pilota entrato) e la sistemazione esterna di 3000 mq di suolo,

Alterazione(13-03-1980)

Costruzione di due scale di emergenza a chiocciola prescritte dai Vigili del fuoco a servizio della torre di movimentazione dell’orzo e del malto (sul prospetto su via Spoleto) e per l’accesso alla cabina vetrata sulla torre dei sedici silos (sul prospetto che guarda il blocco dei primi silos in cemento). Entrambe sono state sostituite da altre scale di emergenza tuttora presenti.

Ampliamento(01-01-1986)

Costruzione di dieci silos metallici per lo stoccaggio dell'orzo/malto nella parte posteriore dello stabilimento.

Ampliamento(01-01-1989)

Realizzazione di altri dieci impianti di stoccaggio in metallo dell'orzo/malto nell'area adiacente a via Spoleto. 

Ampliamento(01-01-2020)

Realizzazione di tre impianti di stoccaggio in metallo per il deposito dell'orzo/malto. 

L’impianto viene concepito per blocchi funzionali collegati tra loro secondo le diverse fasi del processo di maltazione (pulitura, macerazione, germinazione ed infine essiccazione) e disposti in un percorso continuo ad anello in un lotto rettangolare. Seguendo tale processo si individua subito la torre di lavorazione, dove avviene la calibratura e la pulitura dell’orzo in arrivo; si tratta di un edificio a undici piani, alto 45 m, con una struttura a telaio in cemento armato, scandita da vetrate e da parti tamponate, che assume la funzione di vero e proprio landmark nel territorio circostante. Alle sue spalle si sviluppa il lungo blocco dei cinquantatré silos in cemento, alto 40 m, le cui pareti incurvate donano un ritmo vibrante ai prospetti.

Nella parte posteriore è presente il blocco delle vasche di macero dove avviene la bagnatura dell’orzo che, tramite gravità, arriva alle quattro vasche di germinazione. Questo fabbricato, alto 9 m, rappresenta la “corte” dell’impianto sia per posizione sia per la differente altezza. Questo si sviluppa per un piano ed è compreso tra il blocco delle vasche di macero (sei piani) e il blocco dell’essiccatoi (cinque piani). L’orzo così germinato viene infine fatto asciugare nel blocco degli essiccatoi, alto 30 m, costruito a fianco della torre di lavorazione, per poi essere riportato nei silos in attesa dell’esportazione.

Terminano l'impianto la caldaia, a fianco del blocco degli essiccatoi, con la relativa ciminiera (oggi demolita) e la palazzina degli uffici a tre piani che affaccia su via Naro. Essa ospitava li laboratorio chimico (oggi spostato al piano terra al di sotto degli essiccatoi) e gli appartamenti per alcuni dipendenti per il monitoraggio del ciclo continuo, funzione ancora oggi presente.